en- Incontri sulla strada

17/02/2021

di Francesco Domina ©

© lettoriescrittori.it
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    Sulla strada, on the road, si fanno sempre degli incontri diversi. Oggi mi sono ritrovato davanti al mio percorso un piccolo gregge di pecore, guidate dal loro Pastore.

Nel vedere questi docili animali, nel mio pensiero si è subito impressa l'immagine di Gesù Buon Pastore, il pastore bello delle pecore.

    Egli ci guida durante il cammino della nostra vita e, come dice il papa, emana l'odore delle sue pecore. In questo tempo di Quaresima lasciamoci condurre da Gesù, andiamo con lui insieme nel deserto anche per essere provati, ma rimaniamo alla sua presenza e fidiamoci di lui: Egli ci sosterrà e non ci abbandonerà mai.

Impariamo anche noi ad essere docili alla sua Parola, ad ascoltare l'insegnamento del pastore bello delle pecore.


La natura, è questo lo scenario che Gesù vedeva quando attraversava le strade della Palestina: fiumi, laghi, campi aridi, ma anche fioriti, greggi di pecore, animali e campi coltivati, spighe di grano... Proprio da questo scenario Gesù ha tratto le sue più belle storie, le parabole.

Il campo fiorito, la bellezza della natura sono gli elementi attraverso cui Dio parla all'uomo, perché Dio parla attraverso la semplicità e la bellezza.
 

Se vogliamo riflettere sul significato del digiuno possiamo leggere la prima lettura di oggi:


Prima Lettura

È forse questo il digiuno che bramo?

Is 58,1-9a


Dal libro del profeta Isaìa

Is 58,1-9a


   Così dice il Signore: «Grida a squarciagola, non avere riguardo; alza la voce come il corno, dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: "Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?". Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l'uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!"».


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