en-La coscienza
È una domanda, questa, che forse tanti, donne e uomini, nel corso della storia, si sono posti. Alcuni si sono messi in ricerca del suo significato, altri ne hanno negato l'esistenza.
Per rispondere a questa domanda ci viene in aiuto uno dei personaggi che con la sua lucidità di pensiero e con la sua ricerca incessante della verità ne ha tracciato le caratteristiche fondamentali.
"Nessun moralista puoi ignorare la grande visione di Newman sulla coscienza". (B. Haring)
Era il mese di maggio del 1833 quando John Henry Newman (1801-1890), dal Regno Unito, affronto' un lungo viaggio per arrivare in Sicilia.
Egli, giunto nell'isola, si ammalò gravemente e fu sul punto di morire.
Fu in questo frangente che il futuro Cardinale della Chiesa Cattolica visse dei momenti di vera angoscia e paura, credendo ormai la sua fine imminente.
I progetti di Dio, però, sono sempre alquanto misteriosi e John guarì prodigiosamente.
Egli, colto da un misterioso presentimento, comprese che non sarebbe morto e, aprendo il suo cuore alla speranza, esclamò a gran voce: "Non morrò perché non ho peccato contro la luce, non ho peccato contro la luce".
Possiamo dire che questa luce, contro cui lui non aveva peccato, era la sua coscienza, che lui, sempre, aveva ascoltato.
"La coscienza è per me la facoltà di distinguere gli atti degni di lode da quelli che meritano riprovazione. Una tal lode e una tal riprovazione sono un indice evidente della mia esistenza, uno di quegli indici attraverso i quali la mia esistenza mi diviene accessibile".
(John Henry Newman)
Anche il Concilio Vaticano II, nella Gaudium et Spes, la Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, ha trattato il tema della coscienza e ne ha dato le linee chiave per una sua corretta interpretazione.
16. Dignità della coscienza morale.
"Nell'intimo della coscienza l'uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire. Questa voce, che lo chiama sempre ad amare, a fare il bene e a fuggire il male, al momento opportuno risuona nell'intimità del cuore: fa questo, evita quest'altro.
L'uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al cuore; obbedire è la dignità stessa dell'uomo, e secondo questa egli sarà giudicato (17). La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità (18).
Tramite la coscienza si fa conoscere in modo mirabile quella legge che trova il suo compimento nell'amore di Dio e del prossimo (19). Nella fedeltà alla coscienza i cristiani si uniscono agli altri uomini per cercare la verità e per risolvere secondo verità numerosi problemi morali, che sorgono tanto nella vita privata quanto in quella sociale. Quanto più, dunque, prevale la coscienza retta, tanto più le persone e i gruppi si allontanano dal cieco arbitrio e si sforzano di conformarsi alle norme oggettive della moralità. Tuttavia succede non di rado che la coscienza sia erronea per ignoranza invincibile, senza che per questo essa perda la sua dignità.
Ma ciò non si può dire quando l'uomo poco si cura di cercare la verità e il bene, e quando la coscienza diventa quasi cieca in seguito all'abitudine del peccato".
(Gaudium et Spes n. 16)
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