en-Natuzza Evolo, donna dell'accoglienza
La Serva di Dio Natuzza Evolo
"Natuzza è stata come una porta aperta verso un mondo sconosciuto, insondabile e misterioso, riscaldato, però, da una presenza leggera e affascinante; la presenza del Verbo eterno del Padre".
(Francesco Domina)
Le logiche di Dio sono sempre diverse dalle nostre poiché Egli sceglie non solo le persone competenti ma chiama anche quelle che non lo sono e le rende competenti per la missione e il ruolo che Egli gli vuole affidare.
Questo è il caso di Natuzza Evolo, chiamata affettuosamente da noi figli spirituali mamma Natuzza, che Gesù ha scelto come sua apostola e messaggera senza che ella avesse doti particolari, tutt'altro perché lei era addirittura analfabeta e non sapeva né leggere né scrivere. Nata in un contesto familiare poco apprezzabile e in una zona povera e degradata la nostra Serva di Dio non ha avuto una vita facile.
Sono passati ormai 26 anni da quando il 9 novembre del 1997 Natuzza mi ha chiesto se volevo essere suo figlio spirituale. Quanta strada è stata percorsa e quanti eventi sono accaduti. Oggi si rallegra il cuore al pensiero che la chiesa dedicata al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime è stata consacrata, secondo il grande desiderio di mamma Natuzza. Quando sono arrivato ventisei anni fa a Paravati non esisteva nulla di quello che è stato realizzato oggi. Vi era però presente nell'aria il sogno che Natuzza nutriva e cioè quello di realizzare una grande chiesa dedicata al Cuore Immacolato di Maria, come la Madonna le aveva promesso 40 anni prima. Natuzza era una donna, madre di famiglia, che nonostante i suoi impegni quotidiani sapeva accogliere nella sua casa più di 200 persone al giorno per ascoltare le loro gioie e i loro drammi, per dare loro una parola di conforto.
La cosa che desta maggiore ammirazione è che Natuzza non ricevesse e rifiutasse ogni tipo di regalo o compenso per questo servizio di carità che lei svolgeva ogni giorno.
Le persone, se volevano, potevano consegnare delle offerte agli organi competenti per la costruzione della chiesa.
Possiamo affermare che questa sua convinzione evangelica di non accettare regali personali denota la grande personalità e la continua ricerca della santità da parte di mamma Natuzza e ne fa una vera e propria figura carismatica di accoglienza del prossimo.
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