en-Un fuoco d'amore ardeva nel suo cuore - La vita di Santa Teresa d'Avila
"Nada te turbe, nada te espante
quien a Dios tiene, nada le falta.
Nada te turbe, nada te espante
solo Dios basta".
(Santa Teresa d'Avila)
Santa Teresa rapita verso l'alto dall'amore divino
Ho conosciuto la figura di Santa Teresa d'Avila ascoltando la lettura del libro dello scrittore polacco JAN DOBRACZYŃSKI (Il fuoco arde nel mio cuore, il romanzo di Teresa d'Avila) che veniva fatta su Radio Maria da Marzia. Affascinato dalla sua vita ho deciso di acquistare il testo e di leggerlo quasi tutto d'un fiato.
Santa Teresa ha esercitato nella sua vita, potremmo dire avventurosa, un'intensa attività di scrittrice, amava molto scrivere ed è per questo che lei è stata proclamata la patrona degli scrittori cattolici. I suoi scritti sono memorabili e sono rimasti nella storia della scrittura come patrimonio della letteratura e della spiritualità: il Libro della vita, il Cammino della perfezione, il Castello interiore.
Celebri sono i suoi detti e le sue espressioni che fanno di lei una grande maestra di preghiera e spiritualità:
"Niente ti turbi, niente ti spaventi,
tutto passa, Dio solo resta
con la pazienza tutto conquisti;
A chi ha Dio nulla manca
Dio solo basta!".
Bernini, Estasi di Santa Teresa d'Avila
"L'estasi del Bernini ci mostra in tutta la sua intensità e passione la transverberazione di Santa Teresa d'Avila. Un angelo, con un dardo con la punta d'oro, trafigge il cuore della Mistica". (Francesco Domina)
I ritratti dei quattro dottori della Chiesa donne
Santa Teresa d'Avila è stata proclamata dottore della Chiesa Cattolica da papa Paolo VI nel 1970 perché maestra di preghiera e di vita interiore. La nostra santa è fra i quattro dottori della Chiesa donne: Teresa d'Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux e Ildegarda di Bingen.
"La preghiera è la più alta forma di comunicazione perché unisce l'umano al divino e il divino all'umano". (Francesco Domina)
Philippe de Champaigne (1602-1674), Il sogno di San Giuseppe
"Elessi per mio patrono e avvocato il glorioso S. Giuseppe, raccomandandomi caldamente alla sua protezione...
Non mi ricordo finora di averlo pregato di qualche grazia, senza averla ottenuta".
(Santa Teresa d'Avila)
Un rapporto del tutto singolare la nostra santa lo ha coltivato con San Giuseppe, da cui è stata guarita da una grave malattia. Questa sua grande devozione e riconoscenza per il padre davidico di Gesù l'ha portata a dedicare a Lui tutti i conventi da lei fondati durante la riforma dei Carmelitani.
Consigli per la lettura
DESCRIZIONE
Il secolo XVI in Spagna fu un'epoca di burrascose trasformazioni e di molti eventi che avrebbero avuto notevoli ripercussioni nel futuro: il rafforzamento dell'assolutismo del re, favorito fra l'altro dall'attività dell'Inquisizione e dalla persecuzione dei non cattolici (soprattutto gli ebrei e i mori, che dovevano abbandonare il paese), la scoperta dell'America, verso cui si dirigevano in cerca di fortuna schiere di nobili impoveriti, la conversione degli indiani con il ferro e il fuoco e, contemporaneamente, i primi segnali della riforma: il Concilio di Trento e le lotte dei riformatori per i cambiamenti nella Chiesa e negli ordini religiosi. Questa epoca formò la possente personalità della grande santa mistica Teresa d'Avila.[...] I lettori sono testimoni della formazione della formazione della sua santità nelle drammatiche circostanze della vita, in una incessante sperimentazione del male e dell'odio..., tra sofferenze fisiche e psichiche. E' vero che la «sposa e amica» di Cristo era da Lui trattata severamente e senza riguardi, ma il motivo di ciò era l'amore.
Il romanzo è basato sulle lettere di Teresa ai personaggi più importanti del mondo cattolico del tempo, sui suoi libri "Cammino di perfezione" e "Castello interiore", nonché sulle testimonianze dei contemporanei della santa.
JAN DOBRACZYŃSKI (1910-1994) è nato a Varsavia, dove ha completato gli studi universitari. Il suo primo libro, Bernanos il romanziere, fu pubblicato nel 1937. Durante la guerra combatté come capitano di cavalleria finché rimase ferito. Negli anni che seguirono si dedicò ad attività politiche clandestine e alla redazione di due riviste sovversive. Fu catturato durante l'insurrezione di Varsavia e mandato a Belsen e in altri campi di concentramento. Quando fu liberato, nel 1945, ritornò in Polonia dedicandosi alla scrittura. Nel 1947 andò in Belgio, Francia e Italia: incontrò Papini, Ungaretti, Mauriac e Cesbron. Negli anni '80 fondò un movimento patriottico di ispirazione cristiana al fine di comporre le gravi tensioni sociali e politiche del suo paese. Fino all'ultimo giorno fu autore fecondo, nonostante la grave malattia agli occhi. La sua produzione letteraria e il gradimento dei suoi testi lo pongono ai primi posti tra gli autori contemporanei polacchi.
È autore di numerosi romanzi quasi costantemente ai vertici delle classifiche librarie, tradotti in 19 lingue.
FontI:
https://www.itacalibri.it/catalogo/jan-dobraczynski/il-fuoco-arde-nel-mio-cuore/?ai=3438&idC=61756
https://www.itacalibri.it/autori/jan-dobraczynski/?idC=61685&idO=11492
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