I detti e le frasi di Carlo Acutis: una vera e propria forma letteraria

12.07.2024

Un percorso letterario e spirituale attraverso i detti e le frasi del Beato Carlo Acutis

Il Beato Carlo Acutis
in visita al Santuario di Nostra Signora di Fátima




di Francesco Domina©

Teacher and Writer

Master's degree in Religious Sciences

Il testo e le meditazioni sono soggetti al diritto di Copyright© (Copyright© 2024 by Francesco Domina). Non è consentita, a norma della legge 22 aprile 1941, n. 633 e dal Titolo IX del Libro Quinto del Codice Civile Italiano, la diffusione del materiale e il contenuto dell'articolo in quanto proprietà letteraria dell'autore.



           Sono tante le frasi e i detti del Beato Carlo Acutis che spopolano oggi nei media, nelle varie trasmissioni e nei libri che trattano la sua figura.

Queste frasi sprigionano una saggezza e una profondità che va ricercata e meditata ampiamente.

Tuttavia, se tali concetti potrebbero sembrare a prima vista degni di nota la cosa che stupisce maggiormente è che queste riflessioni siano state proferite da un ragazzo che è morto a soli 15 anni.

Come poteva un adolescente cimentarsi con delle categorie intellettuali e spirituali così profonde, quasi da ergersi come maestro di spiritualità? Da dove gli venivano questi pensieri e che cosa gli permetteva di svilupparli?

Certo oggi gli adolescenti hanno accesso a una miriade di informazioni che fino a qualche anno fa i giovani della loro stessa età potevano solo sognare. Basta avere un cellulare in mano per avere il mondo in tasca, per comunicare con tutte le parti del globo.

Tuttavia, nelle frasi e i detti del Beato Carlo Acutis possiamo notare una libertà interiore che esula da un consumismo globale e dall'uniformità del pensiero.

Il lui vi è una certa originalità che lo rende libero dal pensare comune e lo porta a scegliere le mete più alte della vita o della vita oltre la vita, l'eternità.

Come sostegno della nostra tesi possiamo avanzare la sua condizione familiare poiché egli non nasce in una famiglia estremamente religiosa o che gli abbia impartito tali insegnamenti, tutt'altro è lui che diverrà il motore propulsivo della fede e della spiritualità all'interno del proprio nucleo familiare, attraverso le sue azioni, i gesti di carità e di amore verso il prossimo bisognoso, il suo sorriso anche nella sofferenza e la profondità delle sue riflessioni e parole.

Fin dai primi esordi nel mondo informatico il Beato Carlo Acutis ha compreso che l'universo di internet poteva essere un veicolo di trasmissione di verità spirituali attraverso una forma letteraria nuova, mondiale.

È per questo che studia, si informa, chiede consigli a degli esperti per creare dei siti internet che possano portare il suo pensiero, o meglio il pensiero di Cristo, in tutte le parti del mondo.

Egli comprende sin da subito la potenzialità e le possibilità di questo grande strumento, di questa ragnatela sparsa nel nostro pianeta.

Tuttavia, il suo linguaggio non si uniforma alle logiche del mondo o del sentire comune ma segue delle caratteristiche stilistiche e  letterarie proprie; delle caratteristiche che potremmo definire "controcorrente".

Che cos'è in fondo la letteratura?


La letteratura si nutre di storie, di detti, di poesie o testi attraverso cui un autore, conosciuto o meno, esprime il proprio mondo interiore, le proprie emozioni, gioie o sofferenze che dona poi al lettore per suscitare in lui altrettanti sentimenti.

"Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso".

(M. Proust, Il tempo ritrovato)

 

Biblioteca apostolica vaticana (particolare). Il Sapere Teologico e gli scritti dei Dottori della Chiesa, dei Santi rappresentano per la Chiesa Cattolica un vero e proprio Patrimonio Letterario inestimabile



          Proponiamo un percorso letterario e riflessivo che si basa sulla meditazione delle frasi e dei detti del Beato Carlo Acutis. L'itinerario può essere letto integralmente o articolato e sviluppato attraverso l'arco di 23 giorni: un detto o una frase del nostro Beato con una breve riflessione al giorno, da leggere e meditare e su cui riflettere durante l'intero arco della giornata.


"Tanti nascono come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie". 
(Carlo Acutis)

1° GIORNO 


Riflessione: 

È facile oggi uniformarsi al pensiero comune ma ognuno di noi può seguire un percorso unico e originale. 

Quando prendi delle decisioni importanti nella tua vita sei tu a decidere o sono gli altri che decidono per te? 

Ti fai condizionare dalle loro opinioni?

Quando scegli delle cose diverse dagli altri ti senti controcorrente, sei felice di queste decisioni?


"Non io ma Dio".
(Carlo Acutis)

2° GIORNO 


Riflessione:

Voglio essere sempre al primo posto! 

Capita spesso di sentire questa frase o anche di ripeterla nel nostro cuore, interiormente, in certe situazioni della vita.

Alle volte il nostro istinto di primeggiare su tutto e su tutti predomina e prende il sopravvento. 

"Il nostro io" quando diviene smisurato può portarci a compiere delle scelte sbagliate o a disprezzare persino le persone che ci amano e ci stanno vicino.

Tutto è orientato verso di noi e la nostra realizzazione personale.

Fare lo spazio agli altri nella nostra vita non equivale a sminuire noi stessi ma significa compiere il cammino insieme, con umiltà e perseveranza.

Lo stesso vale per Dio! Fare spazio a lui nella nostra vita non significa sminuire se stessi ma compiere il cammino insieme a lui, convinti che egli ci mostrerà la giusta via da seguire, nell'equilibrio e nella responsabilità, fiduciosi che tale percorso compiuto insieme donerà al nostro cuore una scintilla di felicità.


"Perché gli uomini si preoccupano tanto della bellezza del proprio corpo e poi non si preoccupano della bellezza della propria anima?".
(Carlo Acutis)

Prassitele (IV sec. a.C.)Afrodite scolpita nel marmo, (copia romana)


 

3° GIORNO 


Riflessione:

L'uomo vive all'interno di due realtà, una spirituale e l'altra materiale.

Oggi si casca facilmente nell'errore di contrapporre queste due realtà, quando invece possono andare di pari passo.

Coltivare la realtà spirituale non equivale a disprezzare il proprio corpo, come curare una corretta ed equilibrata forma fisica non equivale a disprezzare la propria anima e la vita spirituale.

Quante ore dedichi alla cura del tuo corpo e quante ore dedichi alla cura della tua anima?


"La tristezza è lo sguardo rivolto verso sé stessi,
la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio
".
(Carlo Acutis)

Il Beato Carlo Acutis, attraverso il suo sorriso, esprimeva la pace e la gioia del suo cuore



4° GIORNO 


Riflessione:

La ricerca della felicità ha suscitato i desideri degli uomini di ogni tempo.

Tuttavia, chi può dire di essere pienamente felice?

Tale sentimento scaturisce solamente dal possedere i beni materiali?

Alcune donne o uomini, come i santi, hanno ricercato e trovato questa felicità nella continua e costante presenza di Dio nella loro vita, anche sperimentando delle difficili prove.

Il Beato Carlo Acutis ha fatto questa esperienza e anche se la sua famiglia gli permetteva una certa vita agiata egli ha sempre voluto vivere con il necessario, donando il superfluo, per quanto gli era possibile, alle persone più bisognose.

Cosa ti rende felice?

Hai mai sperimentato la felicità che viene dalla presenza di Dio nella tua vita?


"L'Eucaristia è la mia autostrada per il cielo".
(Carlo Acutis)



5° GIORNO 


Riflessione:

L'Eucaristia è per la Chiesa Cattolica il centro e il culmine della sua vita. 

In questo grandissimo Sacramento vi è la presenza reale di Gesù Cristo.

È per questo che il giovane Carlo Acutis rimaneva lunghe ore in adorazione davanti ai piedi dell'Eucaristia.

Per lui era un appuntamento giornaliero, insieme alla Santa Messa, a cui non voleva mai mancare.

Davanti all'Eucaristia egli ricercava la propria santificazione e intercedeva per quella dei giovani e del mondo intero.

Hai l'abitudine di sostare davanti all'Eucaristia? 

Dedichi a lui qualche ora del tuo tempo?

In ginocchio, davanti al tabernacolo, hai mai parlato con lui, gli hai aperto il tuo cuore?


"Che giova all'uomo vincere mille battaglie se poi non è capace di vincere se stesso?".
(Carlo Acutis)



6° GIORNO 


Riflessione:
 
"Come il passeggiare, il camminare e il correre sono esercizi corporali, così si chiamano esercizi spirituali i diversi modi di preparare e disporre l'anima a liberarsi da tutte le affezioni disordinate e, dopo averle eliminate, a cercare e trovare la volontà di Dio nell'organizzazione della propria vita in ordine alla salvezza dell'anima".

(Sant'Ignazio di Loyola, Esercizi Spirituali)

Estirpare il male dal nostro cuore richiede impegno e fatica. Sono innumerevoli le seduzioni che vogliono coinvolgerci e tanti vizi bussano sempre alla porta del nostro cuore.

Essere cristiani equivale a passare per la porta stretta ma Cristo ha fiducia in noi e non ci abbandona in questo cammino.

Hai mai chiesto a Gesù di aiutarti a vincere le inclinazioni sbagliate che alle volte anche inconsapevolmente non riesci a controllare?


"La nostra Meta deve essere
l'Infinito non il finito".

(Carlo Acutis)


7° GIORNO 


Riflessione:

Il Beato Carlo Acutis aveva scritto nel suo computer una frase di Santa Giacinta Marto: "Se gli uomini sapessero ciò che è l'eternità, farebbero di tutto per cambiare vita".
Nell'ottica della fede possiamo dire che l'uomo vive tra cielo e terra.

La TERRA e il CIELO, infatti, hanno un forte valore simbolico. La terra indica il nostro cammino, il cielo indica l'eternità, la meta a cui tutti dobbiamo tendere.

Hai mai pensato a queste caratteristiche? 

Qual è la tua meta?


"Trova Dio e troverai
il senso della tua vita".

(Carlo Acutis)



8° GIORNO 


Riflessione:

Sembra banale ma alle volte l'uomo si imbatte inevitabilmente in questo interrogativo e non è facile dare una risposta: qual è il senso della mia vita?

Trovare una plausibile risposta a tale domanda può richiedere anche un percorso che dura tutta la vita.

Il Beato Carlo Acutis trovando Dio nella sua quotidianità ha trovato anche il senso della sua vita.

Hai mai incontrato Dio nella tua vita?


"L'unica cosa che dobbiamo temere veramente è il peccato".
(Carlo Acutis)

S. D'Acunto, Connaturata propensione al peccato, olio su tela, collezione privata 



9° GIORNO 


Riflessione:

Il senso del peccato non è solo qualcosa di negativo ma esprime il limite dell'uomo, la sua debolezza creaturale, la tendenza a compiere il male ma anche la possibilità, la grazia, accolta da Dio, di trasformare la vita in qualcosa di meraviglioso.

Adamo dove sei?

Chi è l'Uomo?

Chi è Adamo?

"In Adamo ci rispecchiamo tutti".

(Card. Gianfranco Ravasi)

"Adamo è mio padre, sono io ed è mio figlio". (Blaise Pascal)

È proprio nel desiderio di non offendere Dio, di amarlo e di non ferire la natura degli uomini che consiste la radice ultima della ricerca della santità.

I santi, come il nostro caro Beato Carlo Acutis, in fondo ci insegnano questo...

Quando qualche volta commetti qualcosa che offende Dio e il prossimo ti capita di fermarti a pensare, cerchi di migliorarti e di cambiare prospettiva?


"La vita è un dono perché finché siamo su questo pianeta possiamo aumentare il nostro livello di carità. Tanto più sarà elevato tanto più godremo della Beatitudine Eterna di Dio".
(Carlo Acutis)




10° GIORNO 


Riflessione:

"Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita". (1 Cor 13,1)

"Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra...". (Mt 6,3)

La carità si districa attraverso delle maglie davvero sottili.  Ogni persona, infatti, nasce all'interno di un contesto sociale: c'è chi è ricco e  c'è chi è povero o chi vive dignitosamente del suo lavoro.

Ognuno di noi quindi è chiamato a vivere la carità in un modo proprio e originale secondo il proprio stato di vita e la sua condizione sociale, tutti, però, possono e debbono fare la carità.

"Ho appreso che le cose più importanti e gradite al Signore sono l'umiltà e la carità, l'amore per gli altri... la pazienza, l'accettazione e l'offerta gioiosa al Signore di quello che mi ha sempre chiesto... l'ubbidienza alla Chiesa". (Serva di Dio Natuzza Evolo, Testamento Spirituale)

"È dovere dei ricchi aiutare i poveri!". (Sant'Adelaide imperatrice)

In qualsiasi stato noi ci troviamo, possiamo ascoltare l'invito di San Giovanni Paolo II: "Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro!". 

La vita che abbiamo ricevuto in dono, infatti, è l'unica possibilità che abbiamo di compiere il bene su questa terra per poi goderne in cielo nella Beatitudine Eterna di Dio.

Hai mai pensato che la tua vita è un dono straordinario di Dio e che con essa puoi realizzare un capolavoro?


"Il Rosario è la scala più corta
per salire in Cielo".
 
(Carlo Acutis)


11° GIORNO 


Riflessione:

"Questo è il mio testamento e la mia eredità: «Amate la Madonna e fatela amare. Recitate sempre il Rosario»".

(San Pio da Pietrelcina)

Ecco l'arma di Padre Pio: la Corona del Santo Rosario...

Egli, attraverso la recita costante di questa preghiera, ha ottenuto grandissime grazie per i suoi amati figli spirituali e per chiunque ricorreva alla sua intercessione.

Nella storia della spiritualità Mariana e nelle ultime  apparizioni dell'età moderna, dal 1830 in poi, la Madonna ha sempre chiesto la recita del Santo Rosario.

"Continuate a recitare il Rosario, per ottenere la fine della guerra".

(Nostra Signora di Fatima, 13 settembre 1917)

Il Rosario è una preghiera semplice ma articolata perché permette di meditare sui grandi misteri della fede in compagnia di Maria. Essa nasce proprio dall'esigenza di aiutare  i frati e i religiosi che non conoscevano il latino, e quindi non potevano leggere la liturgia delle ore.

Senti il bisogno di pregare durante la giornata? 

Hai mai recitato il Santo Rosario?

Eri a conoscenza del fatto che il Beato Carlo Acutis recitava il Santo Rosario ogni giorno?


"Essere sempre unito a Gesù
ecco il mio programma di vita".
(Carlo Acutis)


12° GIORNO 


Riflessione:

"Io sono il pane della vita". (Gv 6,48)

Con queste parole Gesù ribadisce di essere quella salvezza che ogni uomo va cercando.

Anche il Beato Carlo Acutis, all'interno della sua breve esistenza, ha insegnato agli altri questo grande ideale.

Gesù di Nazaret ha diviso la storia.

La sua straordinaria e misteriosa personalità continua ancora oggi ad affascinare un numero crescente di persone.

Si può dedicare la vita a Lui e diffondere i suoi ideali?

Carlo, anche così giovane, aveva stabilito energicamente che il suo programma di vita, il suo obiettivo primario, doveva consistere nell'essere sempre unito a Gesù.

Era una convinzione così radicata nel suo cuore e così vigorosa che in ogni sua azione, parola o gesto egli annunciava la sua indissolubile Unione con Cristo Gesù.

Anche tu hai un progetto nella tua vita? Gesù rientra, in qualche modo, in tale progetto?


"Solo chi fa la volontà di Dio sarà veramente libero".
(Carlo Acutis)


13° GIORNO 


Riflessione:

Conversando con tante persone ci si accorge subito come una visione errata abbia preso il sopravvento su una corretta idea di Dio. 

Alcuni pensano che fare la volontà di Dio equivale solo a scegliere una vita di tristezza e di sofferenza. 

Ed ecco perché, alle volte, tanti giovani si allontanano da lui.

Ma se Dio è Padre, come Gesù ci ha insegnato in una bellissima preghiera, può egli desiderare il male per i suoi figli?

Fare la volontà di Dio non significa annullare la volontà della persona ma piuttosto compiere un cammino insieme a lui, anche nelle prove della nostra esistenza. Dio è come un Padre buono che  orienta i propri figli, gli rimane vicino e li incoraggia negli eventi lieti o tristi della vita.

Hai mai pensato a Dio come un Padre?

Lo senti vicino nella tua vita?


"Criticare la Chiesa significa criticare noi stessi! La Chiesa è la dispensatrice dei tesori per la nostra salvezza".
(Carlo Acutis)


14° GIORNO 


Riflessione:


Quante volte, in tanti discorsi e conversazioni, sentiamo criticare i vertici della Chiesa, il Papa, i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi o le suore e anche i cristiani.

È proprio questa la via giusta da seguire?
Anche Gesù quando invia i suoi discepoli ad annunciare il Vangelo li invita a non fermarsi e a salutare nessuno lungo la strada.

Questo ammonimento di Gesù indica l'urgenza di un annuncio che è salvezza e l'invito a non perdere tempo nelle critiche e nelle chiacchiere non costruttive. Anche nella vita dei Santi vediamo come essi non si intrattenevano mai a criticare gli altri ma erano cordiali e pronti al dialogo.

Le parole del maestro di Nazaret ci invitano quindi a non perdere tempo nelle critiche, soprattutto alla Chiesa, che è fatta di uomini che hanno bisogno più di preghiere che di semplici condanne.

Criticare, infatti, è facile ma mettere a disposizione il proprio tempo per la Parrocchia o per il bene della Comunità richiede sacrificio e impegno, dedizione e amore.

Nei tuoi discorsi ti capita spesso di criticare la Chiesa con i suoi vertici?

Hai mai dedicato del tempo o ti sei messo a disposizione nella tua comunità?

Le parole più belle che Carlo ha pronunciato durante la sua breve ma intensa  malattia sono state: "Offro tutte le sofferenze che dovrò patire, al Signore, per il Papa e per la Chiesa, per non fare il Purgatorio e andare dritto in Paradiso".

Siano queste parole il punto di orientamento nel nostro cammino spirituale. 


"Senza di Lui non posso fare nulla".(Carlo Acutis)


15° GIORNO 


Riflessione:

"Il regno di Dio... è simile a un granello di senape... crebbe, divenne un albero...". 

(Lc 13,18s)

L'opera di Dio nel mondo sembra poco, ma egli agisce nell'umiltà e nella piccolezza. Tuttavia, l'ascolto di una sola sua Parola può trasformare la nostra vita.

Riconoscere la propria condizione creaturale di fronte a Dio non equivale a denigrarsi ma significa invece annunciare la verità su se stessi. 

La Vergine Maria, la creatura più umile uscita dal Cuore di Dio, riconoscendo la sua piccolezza, è stata esaltata sopra ogni creatura di fronte alla gloria di Dio, degli angeli e dei santi. 

Maria è stata la prima a fare sue le parole di Carlo: "Senza di lui non posso fare nulla". 

Ammettere questa condizione significa anche porsi di fronte a Dio come un figlio che si rivolge al padre, quel padre che ti chiede: "Che cosa hai fatto nella tua vita?"

Questo non è umiliarsi ma è amare!

Quando nella preghiera supplichi Dio e chiedi il suo aiuto ti senti umiliato o senti la presenza vicina di un Padre amorevole che ti ascolta e ti esaudisce?


"Non l'amor proprio
ma la Gloria di Dio".
(Carlo Acutis)

Raffaello Sanzio, La Trasfigurazione (dettaglio), Musei Vaticani



16° GIORNO 


Riflessione:

Gesù, prima di risorgere, scende negli inferi, nello sheol, il regno delle ombre e della morte per liberare le anime dei giusti e aprire le porte del Paradiso.

Abramo, Isacco, Giacobbe, il buon ladrone sono tutti pronti per contemplare la Kabod, la Gloria di Dio.

Così descrive la Gloria di Dio il n. 294 del Catechismo della Chiesa Cattolica:

"La gloria di Dio è che si realizzi la manifestazione e la comunicazione della sua bontà, in vista delle quali il mondo è stato creato. Ci ha predestinati «a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. 

E questo a lode e gloria della sua grazia » (Ef 1,5-6). « Infatti la gloria di Dio è l'uomo vivente e la vita dell'uomo è la visione di Dio...». Il fine ultimo della creazione è che Dio, «che di tutti è il Creatore, possa anche essere "tutto in tutti" (1 Cor 15,28), procurando ad un tempo la sua gloria e la nostra felicità ».

La gloria di Dio quindi non equivale solo all'esaltazione dell'Onnipotente ma coincide anche con la nostra felicità.

È per questo che nell'arco di tutti i secoli artisti di ogni genere, poeti, cantori, musicisti l'hanno esaltata poiché come scriveva il grande Johann Sebastian Bach  "lo scopo e la ragione finale di tutta la musica non è altro che la gloria di Dio".

Hai mai sentito nel tuo cuore il desiderio di glorificare Dio?


" Una vita è veramente bella solo se si arriva ad amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi".
(Carlo Acutis)


17° GIORNO 


Riflessione:

"Bisogna impegnarsi ogni giorno per l'amore, così come ogni giorno si dà da fare per avere una fetta di pane e un piatto di zuppa". 

(Servo di Dio Jan Pietraszko, 1911-1988)


Come ci insegna la Tradizione della Chiesa non basta amare Dio se poi questo amore non si tramuta nell'accoglienza verso il fratello bisognoso.

Anche se alle volte questo grande ideale non è facilmente realizzabile l'amore che si nutre per Dio deve coincidere inevitabilmente con l'amore verso gli uomini, a partire dalla nostra famiglia fino ad arrivare anche agli sconosciuti.

Nella persona del Beato Carlo Acutis si rispecchiano e si ammirano i frutti dello Spirito di cui San Paolo parla ai Gàlati: amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.

Carlo, infatti, era pronto sempre ad aiutare chiunque avesse bisogno, dai compagni di scuola fino al povero barbone che abitava vicino alla sua casa. 

Hai mai provato a fare un gesto di carità ad una persona che non conosci?

Secondo te la carità rende più belli di fronte a Dio?


"Il vero discepolo di Gesù Cristo è colui che in ogni cosa cerca di imitarlo e di fare la volontà di Dio".
(Carlo Acutis)

Gesù insegna ai bambini 



18° GIORNO 


Riflessione:


"Imitiamo dunque Gesù per amore, operiamo in ogni circostanza per amore di Gesù…".

(S. Charles De Foucauld)

"Carlo ha semplicemente scelto il Sommo Bene: amare Gesù e metterlo al centro della sua vita, e attraverso di Lui, amare tutti coloro che incrociavano il suo cammino".

(Antonia Salzano Acutis, mamma di Carlo)

Il vero discepolo imita il maestro perché lo ama e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Come Carlo, anche noi possiamo mettere Gesù al centro della nostra vita e imitarlo come suoi discepoli e soprattutto amici. 

Hai mai sentito Gesù come un vero amico, sai che cosa significa essere un discepolo?



"La santificazione non è un processo di aggiunta ma di sottrazione.
Meno io per lasciare spazio a Dio".
(Carlo Acutis)

La comunione dei Santi

 

19° GIORNO 


Riflessione:

"La santità è originale, unica e irripetibile… non una fotocopia.

Come diceva Carlo Acutis".

(Papa Francesco)

"La gente pare che non si lasci più convincere dalla nostra predicazione, ma di fronte alla santità ancora crede, ancora si inginocchia e prega. La gente pare che viva ignara delle realtà soprannaturali, indifferente ai problemi della salvezza. Ma se un Santo autentico, o vivo o morto, passa, tutti accorrono al suo passaggio".

(Beato A.I.Schuster)


La santità genera santità! Santa Caterina di Svezia, figlia di Santa Brigida, seguì l'esempio della madre, donando il suo cuore allo sposo divino, Cristo Gesù.

Essere simili a Dio...

Questa è la ricerca della santità!

Alcune donne, alcuni uomini hanno fatto di questo ideale la ragione primaria della loro esistenza. La chiamata alla Santità è veramente un fatto universale, abbraccia tutti gli aspetti e le condizioni sociali, dai più piccoli ai più grandi, dai più ricchi ai più poveri. Carlo Acutis ci insegna la via della santità.  Dal suo sguardo, infatti, usciva una luce che illuminava il mondo intero. Questo processo, come lui stesso ci insegna, avviene per sottrazione: "meno io per lasciare più posto a Dio".

Hai mai pensato di intraprendere un cammino di santità?

Caro Carlo, amico dei giovani, prega, dal cielo, per tutto il mondo.


"La conversione non è altro che lo spostare lo sguardo dal basso verso l'Alto, basta un semplice movimento degli occhi".
(Carlo Acutis)


20° GIORNO 


Riflessione:


Le preghiere di Santa Monica ci dimostrano che le suppliche rivolte a Dio non sono mai vane: dopo tante lacrime ottiene la conversione del figlio Agostino.

Anche nella conversione di San Paolo si manifesta l'estrema misericordia di Dio e la potenza della sua Grazia.

Paolo, infatti, quando aprirà i suoi occhi a Gesù diverrà il Cantore della Carità di Cristo. La sua conversione è stata una vocazione, l'inizio di un cammino proteso verso l'eternità.

La conversione equivale a un cambiamento interiore, un cammino che inizia proprio quando i nostri occhi si rivolgono in alto e non guardano più solo alle cose terrene. 

Hai fatto delle scelte importanti nella tua vita?

In queste Tue scelte hai mai posto lo sguardo in alto, verso Dio?


"Dopo la Santa Eucaristia,
il Santo Rosario è l'arma più potente per combattere il Demonio".
(Carlo Acutis)


21° GIORNO 


Riflessione:

Santa Teresa di Gesù Bambino, nei suoi manoscritti autobiografici, scriveva: "Per me la preghiera è uno slancio del cuore, un semplice sguardo gettato verso il cielo, un grido di gratitudine e di amore nella prova come nella gioia". 

La preghiera, per i cristiani come per ogni uomo credente, dovrebbe essere un impegno essenziale all'interno dell'arco della giornata.

Alle volte è difficile trovare degli spazi adeguati per la preghiera e non sempre, a causa di innumerevoli impegni, si riesce a trovare il tempo necessario per pregare. 

Se Gesù stesso, che era il figlio di Dio, dedicava molte ore alla preghiera quanto più noi dovremmo trovare degli spazi per unirci nel dialogo con Dio.

La preghiera non è assolvimento di un compito, ma il gustare la Sua Presenza. La preghiera, la vera preghiera, scaturisce dal cuore e produce gioia, benevolenza, mitezza e dominio di sé.

Come scrive il Beato Carlo Acutis è per questo che la preghiera allontana gli influssi del male dalla nostra vita e ci protegge dal maligno.

La vera preghiera è un dono che viene dall'alto e si nutre della nostra capacità e disponibilità al cambiamento interiore.

In tutto questo il Santo Rosario, dopo l'Eucaristia, riveste quindi un ruolo di primaria importanza.

Hai mai recitato il Santo Rosario? 

Come reputi questa preghiera?
 



"Se Dio possiede il nostro cuore noi possiederemo l'Infinito".
(Carlo Acutis)
22° GIORNO 


Riflessione:


"Gesù non propone al discepolo: Sii te stesso, ma: Seguimi!".

(Frère Roger di Taizé)

Gesù ci invita al cambiamento, a superare i limiti del nostro io, a uscire dal nostro egocentrismo che, come una vera malattia, paralizza il nostro cuore.

Quante volte Gesù bussa alle porte del nostro cuore... ma noi non abbiamo il coraggio di rispondere al richiamo esigente del suo grande amore!

Il Beato Carlo Acutis, che aveva ricevuto e accolto come il tesoro più prezioso l'amore per Gesù, gustava fin da questa terra l'ebbrezza dell'infinito.

Qual è il tuo tesoro più prezioso?

Saresti disposto a fare spazio nel tuo cuore alla presenza e all'amore di Gesù?


"Ciò che veramente ci renderà belli agli occhi di Dio sarà solo il modo in cui lo avremo amato e come avremo amato i nostri fratelli".
(Carlo Acutis)

Vincent van Gogh, Il buon Samaritano, olio su tela, 1890




23° GIORNO 


Riflessione:

Come ha raccontato la mamma del Beato Carlo Acutis, durante il funerale del figlio arrivarono centinaia di persone sconosciute: erano tutti i poveri e bisognosi a cui il figlio aveva prestato soccorso con amorevole cura, con cuore umile e silenzioso.

Il giovane Carlo aveva compreso benissimo che l'unico e vero modo per amare Dio è prima di tutto amare i nostri fratelli, soprattutto i più bisognosi di cure, non solo nel corpo ma anche nello spirito. 

Quando vedi le persone che hanno bisogno di aiuto rimani indifferente? 

Che cosa puoi fare per aiutarle?



foto: web



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