"O è un genio o è un…" La figura di Gilbert Keith Chesterton
La vita alle volte segue dei cammini tortuosi e quella di Chesterton lo è stata davvero.
Tuttavia, in mezzo alle acque tormentate del mare la luce di Cristo rischiara le tenebre e la sua mano tesa ti trae in salvo sulla sua barca.
Questa è stata la vita di Chesterton!
"O è un genio o è un idiota", furono queste le parole del medico che visitò a quell'epoca Gilbert poiché il bambino imparò a leggere molto più tardi rispetto ai bambini della sua età: mostrava quasi un ritardo che preoccupava i suoi genitori.
Gilbert Keith Chesterton era nato il 29 maggio del 1874 a Londra, da una famiglia protestante di origine borghese e anglicana.
La sua giovinezza fu segnata da varie prove ed insuccessi scolastici che lo portarono successivamente, dopo lo studio dell'arte alla Slade School of Art, ad abbandonare gli studi presso l'University College di Londra.
Questa serie di insuccessi gli procurarono una forte depressione che riuscì a superare anche grazie alla lettura di alcuni brani biblici ed un maggiore accostamento alla Sacra Scrittura.
In seguito a questa vera e propria rinascita, a ventuno anni, Gilbert iniziò a lavorare presso un editore di Londra e i suoi racconti furono pubblicati su varie riviste riscuotendo un apprezzabile successo.
Da questo momento in poi la sua vita fu un'esplosione di creatività. Come scrittore scrisse racconti, saggi, articoli, romanzi, poesie e opere teatrali. Fu anche giornalista e critico letterario. La sua penna, alle volte pungente e ironica, si scagliava contro il materialismo della società industriale e la deriva morale della fine dell'Ottocento e inizio del Novecento.
Nel 1904 pubblicò Il Napoleone di Notting Hill, nel 1908 L'uomo che fu giovedì, nel 1912 Le avventure di un uomo vivo e nel 1913 Il club dei mestieri stravaganti.
Tuttavia, il personaggio che ha reso celebre Chesterton a livello mondiale possiamo dire che sia stato Padre Brown, un prete cattolico che si dilettava nell'arte investigativa. Egli è un uomo semplice che maschera però dentro di sé una poderosa intelligenza e capacità di interpretare la natura dell'uomo.
Così lo descrive il nostro scrittore nel racconto La Croce Azzurra:
basso di statura, con un viso rotondo senza espressione, "come gli gnocchi di Norfolk", gli occhi senza colore come il mare del Nord e che non riusciva a tenere in mano dei fagotti di carta scura.
I racconti di Padre Brown sono stati pubblicati tra il 1911 e il 1935 ma solo nel 1922 Chesterton si convertì dall'Anglicanesimo al Cattolicesimo.
Era la mattina del 14 giugno del 1936 quando Chesterton rendeva la sua anima a Dio a causa di una insufficienza cardiaca.
Al suo capezzale vi erano la moglie, Frances Blogg, sposata nel 1901, la segretaria, Dorothy Collins, amata come una figlia e alcuni amici sacerdoti.
Il nostro geniale scrittore ha descritto la sua vita in termini positivi; una vita segnata inizialmente dall'insuccesso ma poi realizzatasi pienamente attraverso l'espletamento del lavoro a lui più caro, la scrittura e dall'amore della sua sposa e l'amicizia dei suoi amici più intimi.
L'abbandono universitario è stato ripagato pienamente dal conferimento di varie lauree honoris causa e altre onorificenze.
Considerato da alcuni quasi come un santo, Chesterton è stato accusato da altri di antisemitismo, accuse che lui ha sempre rigettato. Anche la sua biografa racconta come il nostro scrittore abbia intessuto tante amicizie con persone di religione ebraica.
Di lui, tuttavia, uomo dalle poliedriche sfaccettature, possiamo ammirare la sua capacità critica e il suo concepire il cristianesimo, il Cristo come qualcosa di totalizzante e mai irrilevante.
LASCIA UN TUO COMMENTO
ll tuo indirizzo email non sarà pubblicato