RESISTI, CUORE l'Odissea e l'arte di essere mortali
LE RECENSIONI di lettoriescrittori.it
ALESSANDRO D'AVENIA, Resisti cuore, l'odissea e l'arte di essere mortali, MONDADORI
Palermo, 13 novembre 2023
Seduti sugli scranni del teatro, in alto, come una terrazza, attendiamo l'inizio dell'incontro.
Il teatro Biondo di Palermo è gremito di persone: in platea e nei loggioni centinaia di persone attendono, in un continuo brusio, l'arrivo del protagonista.
Il professore d'Avenia arriva improvvisamente da dietro le quinte.
Il suo primo gesto, quasi a voler trasmettere a tutto il suo pubblico un segno che richiami l'attenzione, è quello di togliersi le scarpe e camminare a piedi scalzi sul palco del teatro.
Con questo gesto egli ci invita a sentirci come a casa, quando, togliendoci le scarpe, siamo più liberi nel nostro ambiente domestico e ci possiamo rilassare.
"La letteratura ci dà una casa..." sottolinea.
Interno del Teatro Biondo, Palermo
"Non concentratevi su di me. Io non sono mai salito su questo palco" ribadisce.
Egli prende come spunto per sviluppare la sua argomentazione l'esempio di un crocifisso. Credenti o no l'esempio calza a pennello.
Alle volte noi siamo soliti guardare i crocifissi rinascimentali, tutti perfetti e muscolosi. In questi casi tutto va bene, è perfetto, "ci pensa lui".
"Quando, però, troviamo un crocifisso rotto, senza braccia... Egli ti dice: Me li presti le tue braccia, le tue mani?
Questa sera io vorrei essere queste braccia".
Il pubblico applaude in un teatro gremito di persone
Durante i miei viaggi, quando ho tempo, ascolto volentieri le conferenze di Alessandro d'Avenia trasmesse sui canali di YouTube. Quello che di lui mi affascina è il suo parlare di cose antiche, i classici, il mondo latino e greco con i suoi insegnamenti, come qualcosa che può ancora interrogare gli uomini, e soprattutto i giovani, nella nostra società ormai immersa completamente nel mondo digitale.
Può ancora oggi, infatti, la letteratura, la filosofia e il pensiero che abbiamo ereditato in millenni di storia interrogare gli uomini del terzo millennio o è solo necessaria la tecnologia con tutti i suoi apparati?
L'uomo ha ancora bisogno delle categorie del pensiero e dell'interiorità?
La sua felicità può essere ricondotta solo all'avanzare della tecnologia e delle sue applicazioni?
L'Odissea è metafora di un viaggio, quel viaggio che in fondo è la nostra vita, sempre in divenire, misteriosa e dagli esiti indefinibili.
Questo viaggio, però, non è a caso ma ha un itinerario, una ricerca esistenziale che richiede tenacia e coraggio, fiducia e resistenza o resilienza.
"Se cerchi un'idea nuova,
leggi un libro vecchio".
(Attribuita a Ivan Pavlov)
John William Waterhouse, Ulisse e le sirene, olio su tela, 1861, National Gallery of Victoria
Il professore d'Avenia sprigiona nella sua esposizione l'energia del suo insegnamento e rimarca che "le cose accadono nel momento che decidi di farle accadere".
"Una delle cose che l'uomo ha sempre ricercato è la felicità" e la letteratura può contribuire in tal senso perché "ci insegna ad essere vivi".
Tuttavia, "la felicità è lotta. Il senso della vita è portare il peso per essere felice".
Da qui il titolo del volume, "Resisti cuore", un verso dell'Odissea.
"Abbiamo tradito il divino! Dio non è morfina ma adrenalina".
All'interno dell'Odissea, infatti, costantemente, "la paura accompagna Ulisse" e ne diviene stimolo e propulsione.
Il pubblico reagisce con un forte applauso dopo una frase ad effetto, un richiamo che invita a riflettere: "Bisognerebbe rivoluzionare il sistema scolastico. Oggi bisogna giustificare a scuola l'assenza degli allievi ma invece bisognerebbe giustificare la loro presenza".
"Perché Omero chiama gli uomini i mortali?".
(Alessandro d'Avenia, Resisti cuore, p. 11)
Partendo dalla sua esperienza quotidiana, e cioè quella dell'insegnamento, il volume si apre al dialogo con i giovani.
Sono tanti, infatti, i giovani convenuti nel teatro per ascoltare le parole del professore d'Avenia mentre illustra il suo ultimo libro.
"La cultura greca è straordinaria! I classici sono reduci del tempo" ribadisce e "l'Odissea può essere letta in 12 ore. 20 capitoli. Al XII vi è il ritorno di Ulisse. L'eroe è chi decide e sa per chi morire. Ulisse è un eroe diverso: sceglie di essere mortale".
Testa di Ulisse, Museo archeologico Nazionale, Sperlonga
Al centro del palco d'Avenia si ferma per un attimo, in silenzio, poi ,quasi di scatto, chiede a tutti i giovani e all'uditorio: "Cosa avete fatto oggi di poetico?".
Il pubblico rimane in silenzio, riflette e cerca di dare forse una risposta nel proprio cuore e nella propria mente.
E lui continua: "Ulisse è un eroe del lungo viaggio e viene paragonato all'eroe dell'agire poetico. Il nostro, però, è solo un viaggio di ritorno. Bisogna smettere di fare guerre che non sono le nostre. Oggi fatevi un po' pazzi, fate cose nuove e non inseguite solo la carriera".
Ulisse, infatti, viene coinvolto in una guerra che non era la sua e a cui non voleva partecipare: 10 anni di guerra e 10 anni per tornare a casa.
Giovanni Domenico Tiepolo,
la costruzione del cavallo di Troia, 1773-1774 c.
Sono ormai le ore 23:13. Erano le ore 21:00 quando ci siamo seduti per ascoltare le parole del professore Alessandro D'Avenia.
Indubbiamente bisogna ammettere che non è facile mantenere l'attenzione di un teatro intero per più di due ore parlando dell'Odissea e dei classici del passato. Egli ci è riuscito magistralmente e l'incontro ha suscitato in noi vari spunti di riflessione.
L'Odissea è come il bandolo della matassa che si dispiega poco a poco, una trama di cui è visibile solo l'ordito: Argo riconosce Ulisse, Telemaco crede alla parola del padre, Penelope fa e disfa la tela come la vita, Atena sostiene il tempo, Laerte aiuta il figlio.
"Ulisse e Penelope hanno fatto il viaggio insieme. Atena riporta nell'essere qualcosa che non esiste. Questa è la notte più lunga della letteratura!".
Al termine di questo scritto non mi resta altro che ringraziare il professore d'Avenia per averci lasciato questo testo. Queste pagine sono solo un debito di riconoscenza e un invito alla lettura.
Anche all'esterno del teatro abbiamo atteso con pazienza che il nostro autore uscisse per intrattenersi con i lettori. Questo incontro si è rivelato molto interessante perché dall'altra parte abbiamo visto tanta cordialità e rispetto.
Ringrazio ancora lo scrittore e insegnante Alessandro D'Avenia per avermi tenuto compagnia lungo le mie tante ore di viaggio, con le sue trasmissioni, e il tempo dedicato alla lettura dei suoi libri.
Si sa, quando uno scrittore scrive trasmette nei suoi libri anche un po' della sua anima…
Esterno del teatro Biondo, Palermo
RESISTI, CUORE
l'odissea e l'arte di essere mortali
Autore: Alessandro D'Avenia
Anno: 1ª edizione settembre 2023
Numero pagine: 420
Valutazione: ☼ ☼ ☼ ☼ ☼
Collana: scrittori italiani e stranieri
ISBN: 8804781653
Casa Editrice: MONDADORI
Prezzo di copertina: € 20
ALESSANDRO D'AVENIA
Dottore di ricerca in Lettere classiche, insegna Lettere al liceo ed è sceneggiatore.
Tra i suoi libri vogliamo ricordare:
• Bianca come il latte, rossa come il sangue (Mondadori, 2010), il suo romanzo d'esordio;
• Cose che nessuno sa (Mondadori, 2011);
• Ciò che inferno non è (Mondadori, 2014), dedicato a Padre Pino Puglisi che è stato il suo insegnante di Religione al Liceo;
• Ogni storia è una storia d'amore (Mondadori, 2017);
• L'appello (Mondadori, 2020);
• Resisti, cuore. L'Odissea e l'arte di essere mortali (Mondadori, 2023).
I suoi romanzi sono stati tradotti in più di venti paesi. Il 6 dicembre 2012 gli è stato consegnato il Premio Internazionale Padre Pino Puglisi per «l'impegno mostrato a favore dei giovani» e nel 2019 il Premio Montale fuori di Casa per la Sezione Narrativa.
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